Sardegna 2011
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Ripartiamo quindi senza rimpianti per l’ultima meta della giornata: le dune di Piscinas. Dopo interminabili 30 Km. di tornanti, curve e controcurve così serrate da sembrar d’essere su di un ottovolante, raggiungiamo Ingurtosu, ennesimo paese con insediamenti minerari abbandonati, dal quale uno sterrato di 10 Km. ci porta in mezzo alle celebri dune dorate di Piscinas.
Il posto è effettivamente incredibile, e ripaga della difficoltà per raggiungerlo (anche se qualcuno ha aggirato il problema arrivando in… elicottero, beato lui).
Sulla spiaggia c’è pochissima gente; gli ombrelloni sono deserti così come i bellissimi tavolini in fusione di ghisa del chiosco di ristoro, aumentando la magia del luogo.
Il mare è agitato e poco invitante, soffia un maestrale teso e nervoso, e per fortuna il sole è coperto, cosicché la temperatura è sopportabile, quindi decidiamo di addentrarci tra le dune alte decine di metri. Faticosamente ne scaliamo una per vedere che dall’altra parte… ci sono altre dune, ovviamente, a perdita d’occhio.
Ripartiamo abbastanza presto, in quanto sono da percorrere a ritroso le innumerevoli curve della strada. Decidiamo di tornare passando per Iglesias, ma quando vi giungiamo siamo così frullati dai tornanti che ci limitiamo a girare un po’ in auto per le strade del centro.
Stanchi ed accaldati torniamo a Portoscuso, e andiamo a fare il consueto bagno serale a Portupaleddu. Questa sera però è l’ultima, in quanto l’indomani si parte, e con un po’ di malinconia ci congediamo dalla sabbia dorata, dal mare cristallino e dall’ormai familiare panorama del paese.
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Piscinas - Dune
Piscinas - Elicottero
Piscinas - Salita della duna