Sardegna 2011
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Non fatevi ingannare dal nome: questo “porto” non ha banchine e gru, ma gallerie, depositi e cunicoli scavati nelle viscere della falesia rocciosa che precipita a picco nel mare turchese.
Le notizie ricavate da Internet indicavano che per la visita era obbligatoria la prenotazione, ma la telefonata si è rivelata inutile: dopo una lunga attesa in linea, un’annoiata voce ci informa che basta presentarsi all’ingresso, dalle ore 9 in poi.
La strada per raggiungere l’ingresso di Porto Flavia è sterrata e non molto agevole, e s’imbocca dopo il posteggio della spiaggia di Masua. Per contro lo scenario è fantastico: alte falesie di roccia bianca caratterizzano la costa, ed in mare s’erge maestoso e bellissimo il Pan di Zucchero, gigantesco faraglione calcareo, il più grande scoglio monolitico d’Europa.
Dotati di casco e torcia percorriamo la lunga galleria che sbuca su un terrazzino a picco sul mare, proprio di fronte al Pan di Zucchero. La visita è interessante e piacevole, e la guida, un ex minatore, è competente ed appassionato.
Da Masua ci dirigiamo poi verso Buggerru, altro paese cresciuto intorno a miniere ormai dismesse ed oggi riconvertito al turismo. La strada è tortuosa ma spettacolare, e s’inerpica tra guglie rocciose con innumerevoli tornanti.
Prima di arrivare a Buggerru è consigliabile una deviazione per Cala Domestica, bellissima spiaggia divisa in due da una promontorio che si può oltrepassare attraverso una galleria nella roccia.
Al contrario Buggerru è deludente; l’atmosfera di paese minerario abbandonato, con le imponenti strutture estrattive in rovina, è deturpata da un grande ed anonimo porto turistico.
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Masua - Pan di Zucchero
Buggerru - Cala Domestica
Buggerru - Porto turistico