Sardegna 2011
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Portoscuso - Chiesa di Santa Maria d'Itria
Portoscuso - La casa di via Deledda
Portoscuso - Spiaggia di Portupaleddu
La scuola è sempre lì, all’angolo della via che sale dal mare, ed attraversando la piazza della chiesa mi rammento delle domeniche a Messa, col vestito buono. Era la fine degli anni ’60, era un altro mondo, non c’era la Cina né la globalizzazione, e persino l’Italia, il “continente” come dicevano i sardi, sembrava incredibilmente lontana.
Ed infine c’è la casetta dove abitavo con la mia famiglia. E’ sempre come la ricordavo, solo un po’ meno isolata, adesso che sono state costruite nuove villette e perfino un albergo. Chissà chi ci abita, oggi, chissà cos’è successo in questi ultimi 40 anni…
Termino il giro del paese, riappropriandomi dei luoghi della mia infanzia. Ora posso tornare in albergo, svegliare la famiglia e condividere serenamente i ricordi.
La prima tappa è, naturalmente, la spiaggia di Portupaleddu, a nord dell’abitato. E’ sempre bellissima, con un’acqua cristallina e pulita. Bisogna solo cercare di ignorare le ciminiere del polo industriale di Portovesme, a pochi chilometri, che svettano alte sui tetti di Portoscuso. Chissà se la politica industriale del dopoguerra ha realmente portato un po’ di ricchezza in quest’area, oppure ne ha solo deturpato ed inquinato la selvaggia bellezza. Se non altro, sembra aver preservato Portoscuso da una eccessiva cementificazione a scopi turistici; infatti il paese è cresciuto poco, nonostante la bellezza del mare e delle coste verso nord.
A mezzogiorno decidiamo di pranzare al ristorante Sa Musciara, proprio di fianco al municipio. La specialità della casa sono gli spaghetti omonimi, a base di tonno fresco e bottarga. Accompagnati da un buon vermentino ghiacciato, sono un vero piacere per la gola.