Tunisia 2007
Copyright © 2007 by Giampaolo Cesana All Rights reserved E-Mail: posta@cesana.al.it
Designed by Giampaolo Cesana

Le oasi di montagna. Il sapore dell’avventura (molto diluita, però) si prova quando dal pullman si è trasbordati su grossi fuoristrada Nissan 4X4, che iniziano l’arrampicata verso le cosiddette oasi di montagna.
Da non perdere assolutamente il giro dell’oasi di Chebika, con il suo palmeto sul fondo di una gola percorsa da un ruscello che sgorga da una fenditura della roccia. Molto bello anche il villaggio abbandonato.
Meno interessante Tamerza, con la sua celebre cascatella che si riversa in una pozza dove i ragazzi del luogo si tuffano per ottenere qualche spicciolo dai visitatori.
Tozeur. Fantastico, finalmente raggiungiamo la tanto agognata meta. La Tozeur tante volte immaginata è ora davanti ai nostri occhi, reale. Molto bella l’architettura fatta di mattoni a vista, disposti a formare disegni geometrici sulle facciate delle case, e le elaborate porte di legno di palma e chiodi di ferro.
Però, la fatica ed il caldo della giornata si fanno sentire, e la passeggiata lungo i caratteristici vicoli della città vecchia risulta meno godibile di come si vorrebbe.
Alla fine, il vero miraggio diventa la piscina dell'albergo. Quando finalmente, a sera inoltrata, la si raggiunge, un rilassante bagno rimette le cose a posto, e dispone lo spirito a godersi la cena.
Ma dove sono i treni?
La “cammellata”. La mattina dopo sveglia prestissimo: ci attende il lungo ritorno inframmezzato da alcune soste. La prima ci dà modo di visitare l’interno di un palmeto per la produzione di datteri: niente di autentico ma una semplice occasione per tentare di vendere qualcosa ai turisti.
Si arriva poi all’oasi di Douz, detta “la porta del deserto”, dove è prevista la mitica cammellata (in realtà in gobba a dromedari).

